L’INDENNITÀ DI PREPARAZIONE NELLA RIFORMA DELLO SPORT: COS’È E COME FUNZIONA



| REDAZIONE |
La riforma dello sport, sancita dal Decreto Legislativo n. 36/2021 e successivamente integrata dal Decreto Legislativo n. 163/2022, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione per il panorama sportivo italiano, portando con sé significative modifiche all’istituto del vincolo sportivo ed introducendo l’istituto dell’indennità di preparazione.

COSA SI INTENDE ESATTAMENTE PER VINCOLO SPORTIVO?
Il vincolo sportivo è un legame giuridico che obbliga un atleta a continuare la propria attività sportiva presso una determinata società per un periodo di tempo definito. Questo strumento è stato tradizionalmente utilizzato per garantire la stabilità delle squadre e tutelare gli investimenti fatti dalle società sulla formazione dei propri atleti. Tuttavia, nel contesto contemporaneo, il vincolo sportivo è stato oggetto di critiche, poiché spesso limitava la libertà di scelta degli atleti e impediva una mobilità più fluida nel mercato dei trasferimenti.
A partire dal 1° luglio 2023, il vincolo sportivo è stato abolito per il settore professionistico, segnando una svolta storica. Per il settore dilettantistico, inizialmente, si prevedeva che il vincolo potesse essere applicabile solo ai rinnovi dei tesseramenti esistenti fino al 1° luglio 2024, mentre per le nuove collaborazioni sarebbe stata prevista la sua totale eliminazione. Tuttavia, il Decreto Legge n. 89/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 151 del 29 giugno 2024, ha introdotto ulteriori modifiche all’articolo 31 del D.Lgs. n. 36/2021. In particolare, i termini per l’abolizione del vincolo sono stati prorogati di un anno, estendendo il termine dal 1° luglio 2024 al 1° luglio 2025. Questa proroga si applica ai tesseramenti che costituiscono rinnovi di precedenti tesseramenti senza soluzione di continuità, nonché ai vincoli previsti dalle federazioni sportive nazionali che non avranno adottato i regolamenti necessari entro il 31 dicembre 2023.
In risposta alle preoccupazioni riguardanti la tutela degli investimenti delle società sportive nella formazione degli atleti, la riforma ha introdotto poi l’indennità di preparazione.
COS’È EFFETTIVAMENTE L’INDENNITÁ DI PREPARAZIONE?
È una somma dovuta alla società dalla quale proviene l’atleta in trasferimento, a titolo di indennizzo per le risorse impiegate atte a permetterne la preparazione sportiva e l’attività agonistica dello stesso.Si tratta dunque di fatto di una compensazione economica destinata a riconoscere il lavoro di formazione e sviluppo svolto dalle società nei confronti degli atleti. L’introduzione di questa indennità ha l’obiettivo dichiarato di bilanciare la perdita di controllo che le società hanno sul percorso degli atleti a causa dell’abolizione del vincolo sportivo, assicurando che gli sforzi profusi nella crescita e nella formazione vengano equiparati a un riconoscimento economico.
Nell’affermare tale cambiamento, il Ministero dello Sport e delle politiche giovanili, ha sottolineato che tale cornice normativa rappresenta un nuovo strumento attraverso il quale le società possono tutelarsi e incentivare la continuazione del loro impegno nella formazione dei giovani talenti; una svolta che va nel senso della modernizzazione e della valorizzazione della figura dell’atleta e che apre a nuove possibilità di crescita e sviluppo per il mondo dello sport in Italia promuovendo altresì una maggiore equità nel rapporto tra atleti e società, condizione che contribuisce a creare un ambiente sportivo più dinamico e aperto, capace di valorizzare le competenze ma soprattutto le aspirazioni individuali.
LA DELEGA ALLE FEDERAZIONI
Lo stesso art. 31 del D.Lgs. 36/2021 ha inoltre delegato alle Federazioni sportive
il compito di stabilire le modalità per la determinazione dell’indennità di preparazione.
QUANDO VIENE RICONOSCIUTA
Quando l’atleta richiede alla Federazione di appartenenza il cambio di tesseramento con una nuova società; la nuova società deve pagare un premio, detto “indennita di preparazione” alla società per le quale l’atleta era stato precedentemente tesserato.
COME SI CALCOLA
L’indennità di preparazione si calcola sulla base del risultato ottenuto dall’atleta nell’ultima o nella penultima stagione precedente quella per la quale viene chiesto il trasferimento, sulla base di criteri fissato dalle singole Federazioni Sportive.
CHI LA VERSA
La società che acquisisce l’atleta.
CHI LA RICEVE
La società cedente l’atleta.
COME VIENE IMPIEGATA DALLA SOCIETÀ CEDENTE L’ATLETA
L’indennita’ di preparazione e di promozione dovra’ essere reinvestita, anche dalle societa’ o associazioni che svolgono attivita’ dilettantistica, nel perseguimento di fini sportivi”.
Infatti la stessa non costituisce reddito.
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