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COMITATO PER LA VERIFICA DEGLI STATUTI DI ASD E SSD, COS’È E COME FUNZIONA

| REDAZIONE |

Il Decreto Legislativo n. 39/2021 ha segnato un momento cruciale nella governance dello sport dilettantistico in Italia; con esso il Legislatore individua con maggior precisione quali sono i punti cardine dello statuto di un’Associazione o Società sportiva dilettantistica, indicandoli specificamente agli artt. da 7 a 9, i quali risultano essere:

La denominazione della Associazione Sportiva Dilettantistica (indicata espressamente);

L’oggetto sociale (ovvero le attività svolte dell’Associazione), con specifico riferimento all’esercizio, in via stabile e principale, dell’organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche, ivi comprese la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza all’attività sportiva dilettantistica;

L’attribuzione della rappresentanza legale dell’ente (da intendersi come il soggetto cui è conferito il potere di rappresentanza dell’ente);

L’assenza di fini di lucro (intesa come il divieto, per i soci e associati, di distribuire, direttamente o indirettamente, ed a qualsiasi titolo, gli eventuali profitti dell’Associazione);

Le norme sull’ordinamento interno, ispirato ai principi di democrazia e di uguaglianza di diritti di tutti gli associati, con la previsione della possibilità, per i soci e associati, di eleggere i membri degli organi associativi essenziali (tra i quali è possibile citare, in primis, il Presidente);

L’obbligo di redazione di rendiconti economico-finanziari, nonché le modalità di approvazione degli stessi (intesa come piena attuazione del principio di trasparenza finanziaria dell’ente);

Le modalità di scioglimento dell’associazione e l’obbligo di devoluzione, a fini sportivi, del patrimonio in caso di scioglimento.

Ad introdurre la figura di un apposito Comitato permanente di verifica sarà invece l’articolo 6, comma 4-bis, il quale sottolinea l’importanza della sinergia tra le istituzioni competenti, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), nel garantire che gli statuti delle Associazioni e Società Dilettantistiche (ASD e SSD) che richiedono l’iscrizione al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (RASD) siano conformi ai principi fondamentali stabiliti da questi enti.

L’effettiva operatività del Comitato si è concretizzata con la sua costituzione avvenuta a febbraio 2025 e parte in funzione alle richieste di iscrizione presentate dalle ASD e SSD a decorrere dal 24 febbraio 2025.

l Comitato assume dunque un ruolo di vigilanza e controllo sulla conformità degli statuti presentati i quali devono rispecchiare valori essenziali come la lealtà sportiva, la salvaguardia della funzione popolare, educativa, sociale e culturale dello sport, nonché i principi di democraticità e pari opportunità.

In aggiunta, gli enti sportivi sono sollecitati a operare nel rispetto del principio di solidarietà economica, che promuove un’armonica coesistenza tra lo sport di alto livello e quello di base. Un aspetto fondamentale di questa regolamentazione è l’impegno a garantire un’adeguata formazione educativa per i giovani atleti, assicurando che lo sport non sia solo un’attività competitiva, ma anche un’opportunità di crescita personale e sociale.

Le associazioni e le società dilettantistiche sportive che non hanno ancora adeguato i propri statuti alle disposizioni contenute nel D.Lgs. 36/2021 devono procedere con una revisione accurata per garantire la conformità ai principi stabiliti. La mancata attuazione di tali modifiche potrebbe comportare richieste di modifica statutarie, oppure, in caso di inerzia, la cancellazione dal Registro delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (RASD). Questa eventualità comporterebbe gravi conseguenze, tra cui l’impossibilità di operare nel settore sportivo nazionale e nei circuiti federali e degli Enti di promozione sportiva, oltre a ripercussioni di carattere fiscale, come la perdita dei benefici riservati alle associazioni iscritte.

Diventa imperativo dunque che gli statuti osservino il principio di lealtà sportiva, salvaguardando la funzione popolare, educativa, sociale e culturale dello sport, assicurando altresì democraticità e pari opportunità.

Il Comitato si riunisce settimanalmente, ponendo attenzione ai requisiti e alle pratiche richieste dalla normativa. Questo approccio sistematico garantisce una costante verifica della conformità, contribuendo a un ambiente sportivo più etico e inclusivo. Le verifiche periodiche svolte dai membri del Comitato, rappresentano un elemento chiave per promuovere la trasparenza e l’integrità nel panorama sportivo dilettantistico italiano ed evidenzia non solo l’importanza di una regolamentazione attenta e consapevole nello sport, ma rappresenta anche un’opportunità per rafforzare i legami tra le istituzioni, il CONI, il CIP e le realtà locali, favorendo uno sviluppo sostenibile e responsabile delle attività sportive in Italia.

È fondamentale che il Comitato non solo garantisca il rispetto delle normative e dei principi etici, ma anche promuova una cultura sportiva basata sulla lealtà, sul rispetto reciproco e sull’inclusività. Solo attraverso un approccio proattivo si potrà stimolare un ambiente in cui lo sport diventi strumento di crescita e coesione sociale.